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LA NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI

  • Cassandra Soldati
  • 7 ott 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Si è conclusa il 30 settembre l’undicesima edizione della Notte Europea dei Ricercatori, una settimana durante la quale i paesi di tutta Europa aprono le porte alla scienza, mostrando a chiunque sia interessato il lavoro del Ricercatore.

A Frascati l’Enea, grazie anche all’aiuto degli studenti frequentanti il terzo e il quarto anno di tutti i licei di Roma, i ricercatori hanno aperto i propri laboratori a grandi e piccini, guidandoli nel misterioso mondo della scienza.

Il percorso guidato comincia, dopo essere passati in portineria e aver ritirato la mappa, in un laboratorio in cui studenti e professori spiegano la luce e la fotonica.

Successivamente, viene spiegata la separazione dell’idrogeno nei reattori a fusione nucleare: attraverso un dispositivo a membrana, i Ricercatori hanno mostrato come l’idrogeno, bruciando, produce acqua e di come, usandolo al posto del combustibile, diminuirebbe l’emissione di CO2 nell’atmosfera. Inoltre, in un secondo laboratorio, viene mostrato come proteggere la macchina dal calore del plasma, usando tegole di tungsteno sui tubi di rame dentro cui esso scorre.

Contrariamente alla fusione, in un altro laboratorio ancora viene mostrato il meccanismo della fissione nucleare in cui il plasma viene steso a ciambella in una macchina, il Totamak, per avere un migliore uso del campo magnetico. Similmente, nell’esperimento Proto-Sphera si ha un Totamak, in questo caso sferico, che si sviluppa attorno a un palo centrale che crea una colonna di plasma, anziché una ciambella. In questo laboratorio, inoltre, viene mostrata la produzione del plasma che, dall’esterno della macchina, appare come un lampo di luce azzurra. Nello stesso laboratorio vengono mostrati gli effetti del campo elettromagnetico attraverso dei semplici esperimenti come, ad esempio, la formazione di linee di campo magnetico generate da una calamita, evidenziate da mine di ferro che si dispongono circolarmente intorno a essa. Ai bambini viene fatto provare il generatore di Van Der Graaf: poggiano le loro mani sulla sfera e, quando viene fatta passare la corrente su di essa, si notano i capelli dei bambini sollevarsi in aria in quanto, carichi negativamente come tutto il resto del corpo, si allontanano il più possibile dal bambino, dato che due oggetti carichi dello stesso segno si respingono.

Nell’Aula Brunelli invece vengono esposte fotografie e disegni dell’incredibile mondo antartico, come ad esempio uno scatto del tenerissimo pinguino, animale tipico di quelle zone.

È decisamente un’esperienza che fa entrare grandi e piccini nell’affascinante mondo della scienza, mostrando quanto questa faccia parte delle nostre vite (basti pensare al funzionamento di una bussola) e quanto sia affascinante capirla. La scienza è un mondo regolato da leggi fisse ma, nonostante questo, continua a sorprenderci con nuovi fenomeni più o meno inspiegabili e i Ricercatori sono qui proprio per questo: sciogliere il gomitolo di misteri che è la scienza.

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