top of page

Grazie, una parola un perché

  • Leonida Baggins
  • 22 lug 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

La radio che passa “grazie mille” degli 883, in tv “La vita è bella” (film che, a mio modesto parere, non meritava l’oscar) con la scena di “krazie”, no si dice: “grazie”...


Direi che questo articolo non poteva nascere che sotto i migliori auspici, altro che aruspici; eh grazie al c..., mi direte voi, te la sei creata tu l’atmosfera.

È vero, ma volete mettere la concentrazione e la figosità di aprire l’articolo con questo mix di fortuna?


Ora, tornando all’articolo, vi siete accorti di come abbia furbescamente usato la parola “grazie” proprio per imbastire un qualche discorso?

Ora, nel primo caso il termine grazie è usato nel senso più puro del termine: ringraziare qualcuno di qualcosa, in questo caso grazie di esistere.

Il secondo è inserito all’interno di una gag, è già qui vediamo come il termine grazie venga velatamente vilipeso: non dire grazie o ti ritrovi nella m----

Il terzo, invece, è palesemente un uso distorto del termine, votato solo ad offendere proprio usando un termine che invece avrebbe carattere diametralmente opposto.


Il vero problema è che oggi dire “grazie” è piuttosto desueto, anzi se lo fai sei pure un co*****.

Cinema, televisione della più becera natura non fanno altro che esaltare come il comportarsi correttamente, il rispettare le regole e quindi anche dire un grazie, sia da condannare, da perdenti, da sfigati.

L’incivilimento culturale, aggravato dall’incapacità di scrivere, stanno portando ad un lento degrado della cultura sociale.

La grazia?? È grazie alle grazie il casino in cui ci siamo messi!” ( https://it.wikiquote.org/wiki/Pirati_dei_Caraibi_-_Ai_confini_del_mondo )

E potrei davvero usare centinaia di citazioni del genere, perché effettivamente non saprei che scrivere.

Non perché mi manchi il talento o la fantasia, ma è impossibile che riesca a far fiorire un diamante.


Tutto molto bello, tutto molto giusto, ma secondo me qui stiamo veramente la prospettiva: un mondo in cui la scorrettezza, i rutti e le scorregge fanno più peso di un comportamento corretto, è disarmante.

Odio entrare nel personale ma secondo me, e posso concludere questo micro-articolo, raccontare un mio episodio, accaduto qualche tempo fa, aiuta a capire la realtà delle cose.


(Vero e provato)

Ero andato a ritirare delle analisi, quando vedo una povera vecchietta con tre buste della spesa che non riesce ad aprire il portone, grosso, pesante e arrugginito, di casa.

Mi avvicino, le dico buongiorno e mi sento rispondere:” Che vuole, non faccio l’elemosina io.”

Mi scuso per averla spaventata, mi faccio gentilmente passare le chiavi e le apro il portone.

La vecchia entra, si volta, trae il borsello e mi porge dieci euro.

Io faccio cenno con la testa che non li voglio e che mi basta anche un solo grazie. La vecchia mi guarda con fare amorevole e meravigliato e poi mi dice: "Ma sei cretino, che ca## ci fai con un grazie. Prendi, cretino, ma vedi un po’ sti giovani d’oggi... I soldi, senza soldi non vai avanti. Mah, grazie, ma quando mai si è visto un giovane chiedere solo grazie. Tu non sei normale, va va.” (ho tradotto il parlato per maggior facilità di lettura, sfoltendolo anche di alcune volgarità)

Detto questo, detto tutto.

Comments


Post in evidenza
Riprova tra un po'
Quando verranno pubblicati i post, li vedrai qui.
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square

© 2016 by Post-it

  • Facebook - Black Circle
bottom of page