Tindari: Il viaggio tra Sacro e Profano
- Dany Fabris
- 8 lug 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Qual è il vero incontro tra sacro e profano? Se ti trovi in Sicilia di sicuro un esempio lampante di questo scontro/incontro è Tindari!
Tindari è una piccola frazione appartenente al Comune di Patti che dista circa 70 Km da Messina, sorge su un promontorio che si affaccia sul Golfo di Patti, nella parte settentrionale della Sicilia.
Perché Tindari rappresenta il punto di contatto fra Sacro e Profano?
Proprio sulla parte più alta della collina sorge il maestoso Santuario dedicato alla Madonna Nera, la cui leggenda narra di una nave che durante il viaggio fu colpita da una tempesta e i marinai furono costretti a rifugiarsi nella baia di Tindari (oggi Marinello).
Quando arrivò il momento di riprendere il viaggio, i marinai tentarono in tutti i modi di far ripartire la nave ma, non riuscendovi, decisero di alleggerire il carico; fu così che dalla stiva scaricarono una cassa contenente la statua della Madonna Nera, dopo ciò, la nave riuscì a riprendere il largo e la statua portata sul colle.

L'attuale luogo di culto è rappresentato dal Santuario denominato “nuovo”, in cui si svolgono le funzioni religiose a varie ore del giorno, però turisti e fedeli possono anche accedere al “Santuario Vecchio”: nella loro diversità possono essere definiti entrambi meravigliosi.
Al Santuario si arriva grazie ad un bus che “traghetta” i pellegrini fino alla sommità del colle. Ogni anno, l'otto settembre, si svolge la festa in onore della Madonna e i pellegrini provenienti da lontano, tradizionalmente raggiungono il Santuario a piedi.

Dalla piazza del Santuario è possibile ammirare i Laghetti di Marinello, la cui caratteristica conformazione trova la sua spiegazione, anche qui, in una leggenda:
A seguito della caduta di una bambina dalla ringhiera nella piazza del Santuario il mare si sarebbe ritirato formando la spiaggia, visibile ancora oggi, salvandola.
La madre della bimba inizialmente scettica a causa del colore della pelle della Vergine, ha trovato grazie a questo miracolo la sua conversione.
Chiaramente gli aspetti mistici e religiosi da approfondire sarebbero molti e molte altre le leggende legate, ma il visitare personalmente questi luoghi consente davvero di provare emozioni fortissime, che siate credenti o meno.
Se fin qui abbiamo parlato del Sacro, dov'è il Profano di questo meraviglioso luogo?
Il Teatro Greco!

Sebbene sia più piccolo rispetto ad altri rinomati teatri siciliani, ha un panorama unico: le isole Eolie.

A parole è difficile descrivere quanto sia emozionante vedere una rappresentazione teatrale con un panorama mozzafiato, ma vi assicuro che ne vale la pena e si potrà capire appieno che la scelta di collocare questi teatri in determinati luoghi non era assolutamente casuale.
Questo teatro fu costruito intorno al III sec a.C. e ad oggi viene utilizzato per spettacoli musicali di vario genere ma soprattutto per spettacoli teatrali, le manifestazioni più note e con maggior successo sono il Teatro dei due Mari e Tindari Teatro Giovani.
L'area del teatro è delimitata dai resti archeologici della città antica risalenti al IV sec a.C., tenuti in buono stato di conservazione e visitabili ogni giorno dalle 9.00 alle 18.00 anche con visita guidata.
Importanti autori hanno dato risalto a Tindari:
Salvatore Quasimodo con la sua poesia “Vento a Tindari”, trascritta nel percorso che dalla piazza del Santuario porta al teatro, e Andrea Camilleri con il suo romanzo “La gita a Tindari”.
Si ringraziano per le foto:
-Lara Schepis
-Tindari Cultura, il cui sito ( http://www.tindari.org/) consente di trovare informazioni utili ai turisti
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