Wattpad
- Rachele Rais
- 1 lug 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Piattaforma di scrittura creativa, social network e caso editoriale. C’è molto da dire su Wattpad.
Grazie alle migliaia di persone che si iscrivono per pubblicare i propri racconti, o anche solo per leggere e commentare, Wattpad è un fenomeno in crescita.
Esaminiamone pregi e difetti:
Pro: - Ampio bacino di utenza. - Un'app che consente di avere sempre con se i propri "libri" e di sapere quando vengono aggiornati grazie a una semplice notifica. - Ogni "libro" ha una copertina a discrezione dell'autore che volendo può aggiungere un'altra immagine sopra a ogni capitolo (sono accettate anche gif, brevi clip e video youtube). - è possibile commentare paragrafo per paragrafo (cosa che permetterebbe agli autori di crescere veramente avendo la fortuna di ritrovarsi un lettore costruttivamente critico). - Contatto diretto tra autori e lettori.
- Puoi aggiungere le storie che t'interessano ad una biblioteca virtuale che vedi solo tu e creare tutte le liste di lettura che vuoi (queste però sono visibili). - Sotto alla descrizione di ogni scritto c'è il copyright selezionato dall'autore.
Contro: - Il livello medio delle storie pende decisamente verso il basso. - L'app ha una funzione che permette di scrivere e pubblicare direttamente dal telefono (cosa che oggettivamente incoraggia a saltare la fase di revisione). - Non si possono scremare le storie e bisogna conoscere i "tag" (o quello che sono) per cercare un genere un pelo più preciso dei generici che offre il sito (sperando che l'autore abbia messo tutte le etichette possibili e immaginabili). - Non c'è un regolamento (o se c'è io non sono riuscita a trovarlo). - I termini di servizio sono solo in inglese, spagnolo o turco quindi, chi come me mastica poco l'inglese e non conosce niente delle altre due lingue si attacca. - Definisce "consigli di scrittura" una spiegazione di come far notare il proprio "libro" in mezzo agli altri (leggesi: acquisire notorietà) senza il minimo cenno a qualcosa che c'entri minimamente con la scrittura. Negli anni avevo già sentito nominare questa piattaforma senza interessarmene più di tanto.
A febbraio, passando davanti a una libreria Mondadori, mi capitò di vedere una pila di libri con stampato in copertina, a grandi lettere: "Il fenomeno di Wattpad" e, malgrado il titolo bizzarro dell’opera, ne rimasi incuriosita. Leggiucchiato qualche articolo in proposito ed effettuata l'iscrizione ho dedicato una decina di giorni a sfogliarlo prima di decidere cosa ne pensassi. C'è di buono che pubblicare è semplice: inserisci un titolo, carichi una copertina, scrivi una descrizione, aggiungi i tag, selezioni categoria e copyright, e il gioco è fatto.
Per il resto... Forse sono io che non so usare questo sito o forse pubblicarci darebbe più soddisfazione che spulciarlo e basta, però francamente (come lettrice) sono rimasta delusa. Datemi della viziata, ma è l'unica piattaforma (tra quelle che ho provato nei passati otto anni) in cui, dopo aver scelto il genere, ho dovuto per forza sfogliare tutte le storie senza poter ridurre la scelta a qualcosa che andasse più incontro ai miei gusti.
Oltretutto trovavo, ovunque cliccassi, decine di fan-fiction sugli "One Direction", cosa che mi ha parecchio innervosita. Metto in chiaro che non ho niente contro il gruppo, ma non essendo una fan vorrei poter passare oltre senza ritrovarmi le loro facce di continuo sotto il naso.
Ho cercato molto senza tuttavia trovare niente che mi piacesse davvero, anzi.
Il punto più basso è stato aprire un racconto e trovarmi un testo in cui ogni singolo "non" era sostituito da un "nn". Ho scoperto che gli autori che riescono a diventare veramente popolari vengono pubblicati in funzione della commerciabilità dell'opera, a discapito dello stile (non so perché, ma mentre leggevo di questa cosa continuavo a visualizzarmi in testa un omino che manda a quel paese la gente che si impegna sul serio a migliorare e ad applicare vere regole di scrittura), una cosa che dà ai ragazzi (alcuni dei quali sono seriamente interessati al mestiere dello scrittore) un'errata considerazione delle proprie capacità.
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