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Il Cane e la sua Storia

  • Selene Piana
  • 1 lug 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

[Post-it potrebbe essere considerato un settimanale animalista, forse da chi non conosce la legge. Ma di ciò che si può e non si può fare, dei doveri e degli obblighi di ogni singolo cittadino verso i cani, la redazione si riserva il diritto di discuterne in altra sede.]

Impronte.

Un bambino e un cane camminano insieme vicino a una caverna.

Un vecchio morente allunga una mano verso un cucciolo ormai morto.

Un teschio stringe tra le zanne un osso di mammut, in una sepoltura rituale. Un teschio di cane.


Il principio di un rapporto che dura tutt’ora, e che risale a ventottomila anni fa.

Uomini e cani hanno proseguito fianco a fianco, passo dopo passo, crescendo ed evolvendosi insieme. Come tutto sia iniziato, questo resta un mistero.

Ci sono ipotesi, come quella dei coniugi Ray, che parlano di una selezione naturale, di lupi più deboli, meno portati a cacciare, che hanno preso a seguire i primi insediamenti nomadi per nutrirsi dei resti del loro cibo.

Da quel punto in poi, trasformarsi in guardiani e convivere con l’uomo, è stato facile.

Neve, della redazione


La storia del cane ha origini antichissime.

È stata scientificamente dimostrata la sua discendenza dal lupo grigio, infatti il nome latino è canis lupus familiaris (quello del lupo canis lupus, ndr), quindi considerata una sottospecie. Nel tempo, diverse sono state le mutazioni che hanno portato a una completa diversificazione tra lupo e cane. Basti pensare a tutte le razze, agli incroci (creati dall’uomo) che comprendono le più diverse forme e dimensioni, i colori, persino i comportamenti.


Il cane vive la libertà in maniera diversa dal suo progenitore.

Una volta libero, in branco, non esiste una gerarchia certa come per il lupo, ma solo un rapporto di collaborazione. Il cane comprende la gerarchia studiando più gli esseri umani che non i suoi simili.

È normale, infatti, che riconosca un Alfa all’interno del nucleo familiare dell’uomo.

Ulteriori differenze sono il ciclo estrale (due volte l’anno, mentre per il lupo è solo una), dentatura (le zanne del cane sono più piccole e più bianche), la monogamia del lupo, il modo in cui si pone verso la cucciolata (solo la femmina di cane si occupa dei piccoli, mentre per il lupo vale tutto il branco).


La più antica traccia di addomesticamento del cane è stata riscontrata in una grotta (datata ventottomila anni) attraverso delle orme antichissime di un bambino e un cane che hanno camminato fianco a fianco.

L'entità delle impronte era chiara, non si trattava di una fuga, non si trattava di caccia, hanno camminato insieme così come avviene oggi con gli amici a quattro zampe.

Altri ritrovamenti sono stati: il cadavere di un vecchio con il braccio proteso verso le ossa di un cucciolo, e una sepoltura rituale con alcuni cani che stringevano tra le zanne un osso di mammut.



Non ci sono dubbi sull’intelligenza del cane.

Non ci sono dubbi nemmeno sul fatto che sia paragonabile a un bambino di tre anni.

L’unico dubbio riguarda gli umani. I comportamenti di certi individui, l’allontanamento di una specie che accompagna la prima da migliaia di anni, la violenza, fisica e mentale, con cui si cerca di distruggere questa relazione.


Si ricorda inoltre, che questa specie viene utilizzata dai principali servizi, sia di salvataggio e soccorso, sia scopi militari da parte delle fdo (vedi cani-poliziotto, cani-guida per non vedenti, cani antidroga, ricerca di persone scomparse, salvataggi in mare).

Sono poche le cose che non possono fare.

Da citare anche la stimolazione anticorpale, soprattutto nei bambini, qualora trascorrano lunghi periodi insieme.


I cani sono animali estremamente empatici.

Capiscono ciò che gli viene detto (possono imparare da un minimo di duecento parole fino a superare il migliaio, sono in grado di capire frasi, associando diversi vocaboli a verbi), e grazie a loro, a esperimenti condotti su uomini e animali, si è arrivati alla scoperta delle radici emozionali.

Sentono, sentono ciò che prova l’uomo, percepiscono stati d’animo, paure, hanno imparato a conoscerlo a fondo.

Ma a cosa è dovuto tutto questo?

Ai neuroni specchio, chiamati così perché si attivano osservando l’azione di un altro.

Lexie, della redazione



È ormai chiaro quanto sia grande l’importanza del cane nella vita dell’uomo.

Per aprire questa rubrica, sembrava indispensabile raccontare la storia del cane e come si sia trasformato nel miglior amico dell’uomo, prima di qualunque altra specie.


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